Site icon Stefano Tomaso Benassi

Chi sono io?

Città

Da sempre mi sono considerato un “modenese in trasferta”, non importa per quanto tempo mi sono fermato in un altro posto, ho sempre immaginato che prima o poi sarei tornato.
Con gli anni però ho capito che Modena me la sono sempre portata dentro e che ogni posto in cui ho vissuto mi ma dato molto.
qui alcune delle città che hanno contribuito a formarmi.

Modena: Anno zero. Tortellini, lambrusco e Ferrari. È un posto che fa parte della mia identità e del mio background. Ogni volta che capita parlo con orgoglio delle mie origini e elogio i pregi della città. Qui sono nato e cresciuto, qui ho fatto le mie prime sperienze personali e lavorative.
Modena è e sarà sempre le mie radici.

Londra: Vent’anni. Per la prima volta, sono uscito di casa da solo per un periodo lungo.
La scusa detta ai miei genitori era “Vorrei andare là per imparare meglio l’inglese”.
Non penso che mi abbiano creduto ma fortunatamente non mi hanno detto di no. Tre mesi possono cambiarti la vita.
Londra è per me poter essere tutto quello che si vuole.

Barletta: Ventinove anni. Credevo che sarei rimasto sempre a Modena e invece, per una serie di coincidenze mi propongono un lavoro in provincia di bari. La mia prima risposta è stata “Si è mai sentito di un modenese che si sposta al sud a lavorare?”
Ma un colloquio non si nega a nessuno vero? E alla fine sì, ci sono andato.
Barletta è stato il posto in cui ho capito chi sono.

Milano: Trentun anni. L’unica cosa che sapevo di questa città era che non mi piaceva. Mi sono detto “Due o tre anni e poi torno”. Piano piano, con molta fatica, anche Milano è diventata casa. Non è sicuramente una città semplice: Colaprico diceva “A Milano non si esiste, si resiste.” È una città che chiede tanto e ogni tanto da.
Milano è una sfida, che ti insegna a correre sempre.

Altedo: E infine, per ora, dopo più di venti anni passati a Milano sono tornato in Emilia. Non è Modena ma è abbastanza vicina. Ammetto che non è semplice passare dalla “Grande Metropoli” al piccolo paese, nella prima sei abituato ad avere tutto vicino, nel secondo spesso ti devi spostare ma vuoi mettere il parcheggio sotto casa?
Altedo è famiglia e posto sicuro


Amici

Ci sono diverse tipologie di amici: quelli che ti porti dietro da quando eri giovane e quelli che hai conosciuto lungo la strada.
Con i miei amici io di strada ne ho fatta tanta, anche solo per incontrarli o per tornare a salutarli.
E se sono amici veri, ogni volta che i li rivedo è come se non fosse passato un solo giorno. Non starò a nominarli tutti perché questa pagina diventerebbe davvero troppo lunga.
Grazie a tutti voi.


Colleghi

In ogni posto di lavoro ho imparato qualcosa ma soprattutto ho imparato dai miei colleghi.
Dal mio primo capo e amico, Leonardo ho imparato la precisione e la calma: “Prima di farti prendere dal panico fermati e pensa”.
Da Lorenzo e da Carlo ho imparato che non tutto va preso seriamente, le cose si possono fare anche senza appesantirle.
Da Leonardo, il secondo, ho scoperto cosa vuol dire guardare sempre un passo o due avanti: pianificazione.
Sono debitore nei confronti di Paolo, Sandro, Andrea e Gaia: da loro ho capito cosa vuol dire essere un team.
Dal terzo Leonardo ho capito cosa non voglio essere.
Dalle ragazze del Tavolo Due ho scoperto che se stai bene con le tue colleghe lavori meglio.
Paola e Federico, grazie per avermi fatto sentire meno solo in un mondo di persone “normali”.
Carmen, Francesco, con 10 persone come voi credo che sarebbe possibile cambiare il mondo.
Ed oggi un altro Leonardo… non è vero, è sempre numero due: ormai è la quarta volta che lavoriamo insieme e ancora non mi stanco. un nuovo progetto insieme a vecchi e nuovi colleghi. Ancora tante cose da imparare


Cose che mi piacciono

Adoro leggere, leggo di tutto ma ho una predilezione per fantascienza, fantasy, noir e gialli. Mi piacciono le biografie scritte bene ma faccio fatica a leggere i manuali.
Amo il teatro, mi piace vederlo e farlo anche non sono mi reputo un attore: mi sono avvicinato alla recitazione per lavorare su me stesso, per togliermi l’ansia da palcoscenico, per imparare a capire meglio me stesso mettendomi nei panni di un altro.
Grazie ad un insegnante molto particolare ho fatto di tutto: vari spettacoli, alcuni dei quali anche online a causa della pandemia. Ho scritto e recitato alcune parti della mia vita, ho prestato i miei testi e la mia voce per un podcast e i miei racconti per un blog.
Ho scoperto che mi diverso a farmi vedere anche se non amo riguardarmi.
Sono appassionato di tecnologia, per qualche anno ho cambiato il sistema operativo del mio cellulare Android mediamente una volta la settimana, poi ho smesso perché ho capito che cambiava veramente poco dall’uno all’altro ma quando ho uno strumento tecnologico in mano devo conoscerlo e cercare di usarlo al massimo, che sia un computer, un cellulare o un software.
Quando ho scoperto Excel per a prima volta ho capito che il mio futuro sarebbe stato su un computer, poi ho conosciuto Access e ho iniziato a fare database per catalogare qualsiasi cosa (dopo un po’ ho smesso lo giuro).
Come tutti in questo momento sono concentrato sull’intelligenza artificiale che a volte mi sembra intelligentissima, altre volte no ma credo che sia e che sarà sempre più indispensabile per lavorare e per vivere.
Se potessi viaggerei quanto più possibile: mi diverso a camminare per le città, a scoprirne la storia, i locali, le usanze e il cibo.
Da qualche anno solo il felice proprietario di un cane e sì, lui mi piace veramente molto.


Insomma, Chi sono io? Sono la somma delle città in cui ho vissuto e vivo, degli amici che frequento, dei colleghi con cui ho lavorato e lavoro e delle cose che mi piacciono.

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